Museo della Civiltà Contadina
Il Museo dell’ Arte e Civiltà Contadina di Mombaroccio per la sua estensione e completezza è tra i pochi riconosciuti dalla Regione Marche.
La collezione è esposta in 12 stanze, adibite un tempo a cantine dello storico ex Convento dell’Ordine dei Girolomini (XV secolo) per 321mq. sotto l’intera Piazza Centrale del Borgo Medievale di Mombaroccio, e comprende oggetti datati fra il XVIII secolo e il 1970, inerenti l’attività lavorativa, manuale o supportata da animali.
Di grande fascino i numerosissimi reperti raccolti e suddivisi a ricreare ambienti e situazioni di un passato prossimo ma ormai scomparso.
I visitatori potranno ritrovare attrezzi e lavorazioni di altri tempi, leggere usi e costumi scomparsi, immaginarsi la vita quotidiana dei secoli passati, ma anche rileggere le tecniche di produzione e lavorazione adottate, spesso frutto dell’anonimo ingegno collettivo e confrontarle con le attuali.
Si possono visitare e rivivere situazioni suggestive legate a: la cucina di una casa colonica, la neviera, la stanza olearia, la cantina, il magazzino, la falegnameria, il ciabattino, il fabbro, la mietitura, la tessitura, gli attrezzi agricoli e da trasporto e altro ancora, di particolare interesse una trebbiatrice degli inizi del secolo.
Conservati all’interno del Museo alcuni antichi reperti provenienti dai molini della zona 14 molini sul Torrente Arzilla.
Completa il percorso una raccolta di foto d’epoca che ben rappresenta l’evoluzione dei costumi.
Museo dell’Arte Sacra
Il Museo, ospitato nelle Sale della Sacrestia della Chiesa di San Marco, nel cuore del Centro Storico del Borgo Medievale, raccoglie nei 6 locali numerosi reperti di arte lignea, dipinti, paramenti, oggetti di culto e arredi sacri provenienti dalle chiese e dai conventi della zona.
Nella Sala Grande troviamo alcuni legni sacri dei secoli XV–XVI di grande semplicità ma anche di forte impatto emotivo a testimonianza della capacità espressiva degli anonimi scultori locali, forti di una scuola, quella riminese – marchigiana che ha prodotto i capolavori di Fabriano e di Pergola e i cui influssi si vedono nelle opere qui conservate.
Di grande suggestione il piccolo ma antico Crocifisso della Sala Rossa.
Ci piace qui ricordare come questa tradizione sia stata ben rappresentata anche nello splendido Crocifisso ligneo del XIII secolo di scuola riminese conservato nella Chiesa del Beato Sante.
Sui muri trovano spazio dei dipinti dedicati ai Santi.
Completa il Museo una ricca raccolta di paramenti sacri prodotti in almeno due secoli, tessuti con filamenti in oro e argento, è stata restaurata e conservata in teche protette, testimonianza della ricchezza della Chiesa locale e della importanza e capacità artistiche ed economiche raggiunta nei secoli passati dal Borgo.
Museo del Ricamo
Una mostra sul ricamo, una tradizionale attività delle donne di Mombaroccio, è allestita all’interno dei suggestivi locali della Torre Civica (1608).
Sono esposti numerosi pezzi pregiati, sia di antica fattura, che di più recente realizzazione. I primi riferimenti storici ci riportano al 1400, quando veniva usata la tecnica del legaccio.
Sono esposti numerosi pezzi pregiati, sia di antica fattura, che di più recente realizzazione.
Laboratorio di Galileo e Guidobaldo
In occasione dell’anniversario di Guidobaldo, si è iniziato all’interno del cinquecentesco Palazzo Del Monte l’allestimento di uno spazio dedicato alla ricostruzione e alla riproposizione al pubblico di una serie di esperienze eseguite dallo scienziato.
Il “Laboratorio” vuol mettere in rilievo un dato fondamentale: la scienza è un’avventura umana. Ossia la scienza è pensiero, è sperimentazione, è formulazione matematica, ma nel contempo è incontro, dialogo, amicizia tra persone, affronto di problemi concreti, strumento per risolverli.
Il “Laboratorio” vuol proporre la figura e l’opera di Guidobaldo Del Monte nel vivo di quanto detto, presentandola in relazione al contesto umano e storico in cui si è svolta.
Naturalmente primeggia il rapporto con Galileo, sia per il ruolo “paterno” che Guidobaldo ha avuto nei suoi confronti, sia per i notevoli contenuti scientifici che lo hanno animato.
Vengono portati in evidenza anche altri aspetti dell’opera di Guidobaldo, la sua attenzione al miglioramento delle tecniche, il confronto con l’amico Pier Matteo Giordani.
Per comunicare tutto questo al pubblico si sono seguite due vie. La prima è un’eccellente ed accurata raffigurazione delle vicende umane e scientifiche di e intorno a Guidobaldo. La seconda propone il dialogo scientifico Guidobaldo-Galileo e Guidobaldo-Giordani attraverso la ricostruzione funzionante degli apparati sperimentali da loro messi in opera.
L’invito che si rivolge al pubblico è di eseguire in prima persona i test sperimentali di Guidobaldo e Galileo, ossia di provarli nelle stesse condizioni, partecipando in modo diretto alle ricerche che hanno fondato la moderna scienza sperimentale.
Il “Laboratorio di Galileo e Guidobaldo” si rivolge agli studenti, e a tutti quelli che hanno una curiosità per la scienza, proponendo un approccio facile e interessante alle nozioni di base della fisica e della matematica, senza nulla togliere al rigore scientifico perché le nozioni allora implicate rimangono tuttora valide.
In tale senso il discorso scientifico del “Laboratorio” s’inserisce e si coordina bene con i programmi scolastici.
Il “Laboratorio di Galileo e Guidobaldo” è costituito da “tavoli” che ospitano una serie di apparati sperimentali, affiancati da pannelli con le immagini originali e con brevi e chiare spiegazioni su come eseguire e su quale è il significato delle esperienze proposte.
Quella che viene inaugurata è una prima sezione del “Laboratorio” dedicata alla meccanica. Il progetto è di crescere mettendo in luce altri aspetti dell’opera di Guidobaldo quali gli strumenti scientifici e le ricerche prospettiche.
Apparati sperimentali
La meccanica e le macchine
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L’equilibrio: “libra” a equilibrio stabile / instabile / indifferente
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Leve e carrucole: equivalenza di queste due macchine
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Le carrucole: sistemi di carrucole tratti dal Mechanicorum liber, anno 1577
Guidobaldo e Galileo
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Il pendolo: i pendoli di Galileo, il pendolo di Guidobaldo
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La rottura dell’equilibrio: carrucole e movimento
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La caduta: lungo il piano inclinato
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La caduta: lungo le corde della circonferenza
Mostra di Ciro Pavisa
La Saletta “Ciro Pavisa”, inaugurata nell’anno 2015 e ubicata inizialmente a Palazzo Del Monte, dall’anno 2024 è diventata mostra permanente ed è stata trasferita presso la Chiesa di San Marco (accessibile da Piazza Barocci – Centro storico).
La stessa è dedicata all’omonimo pittore mombaroccese e contiene opere dell’artista a partire dall’età giovanile fino alla sua morte.
Ciro Pavisa (Mombaroccio 1890 – Pesaro 1972) pittore di ritratti, nature morte, paesaggi e arte sacra.
Progetto Mini Guide 2021 – Racconti sui Musei di Mombaroccio
Di seguito è possibile visionare dei brevi video pillola sulla storia dei musei citati in questa pagina, realizzati con un progetto congiunto tra la Pro Loco di Mombaroccio, il Comune di Mombaroccio e le Scuole di Mombaroccio dell’I.C.S. “Luigi Pirandello” Pesaro: